Elena Franchi | La filosofia e la storia: la paideia a Sparta e le sue riforme

Nel II secolo d. C. il periegeta Pausania narra che in tempi remoti l’oracolo avrebbe prescritto agli Spartani di bagnare di sangue umano l’altare di Artemide Orthia. Il legislatore Licurgo avrebbe istituito allora il rituale della fustigazione degli adolescenti: al rituale assisteva anche la sacerdotessa della dea sorreggendo una statua il cui peso diveniva insopportabile se i fustigatori moderavano troppo i colpi (Paus. III 16, 10-11).
Il rituale della fustigazione degli adolescenti ha stregato generazioni di studiosi così come stregava già i visitatori di Sparta in età imperiale. Nell’immaginario dei moderni, e forse di parte degli antichi, era divenuto il simbolo dell’educazione spartana, il suo elemento più caratterizzante: un test di resistenza che iniziava all’età adulta. Vincere o morire.
L’intervento problematizzerà questo stereotipo. Sulla scorta di una serie di studi incentrati sul cosiddetto miraggio spartano, mostrerà come l’educazione a Sparta antica non possa essere ridotta a una serie di test di coraggio e resistenza. Occorre distinguere, fin dove possibile, l’educazione a Sparta dall’immagine, già antica, che ne avevano costruito gli altri Greci. Particolare attenzione sarà dedicata a determinati circoli intellettuali ateniesi di fine V-inizio IV secolo, ai principi ispiratori delle riforme di Cleomene III e all’opera di Plutarco.

con Elena Franchi - Università di Trento

Saluto di
Stefano Ferrari
- Presidente Accademia degli Agiati
Alessandro Palazzo
- Responsabile scientifico
 
Presenta
Elisa Gelmini
- Liceo "A. Rosmini" di Rovereto





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