Assemblea annuale ordinaria del Corpo accademico 2025

Come da tradizione, nel corso dell'Assemblea annuale del Corpo accademico sono stati presentati i soci aggregati nel 2024.
I nuovi membri dell'Accademia Roveretana degli Agiati sono:

ALBERTO ALBERTI
nato a Bolzano ma da sempre residente a Laives, si è laureato presso l’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulla necropoli protostorica di Vadena. Dal 1980, su incarico dell’Ufficio Beni Archeologici di Bolzano, ha diretto scavi in Bassa Atesina soprattutto a Laives e a Vadena, e ha partecipato ad altri cantieri in altre zone della provincia di Bolzano e dell’Italia centro-settentrionale. Accanto alla professione di archeologo, si è fatto promotore della propria disciplina quale direttore del Gruppo Archeologico di Bolzano, con cui ha intrapreso diverse iniziative di ricerca. Nella sua pregressa attività di consigliere comunale a Laives si è segnalato per delega alla tutela degli insiemi, nel cui ambito è riuscito a proporre e promuovere la conservazione, la documentazione e la valorizzazione di numerosi beni culturali di interesse locale. Sia per lavoro sia per passione si occupa inoltre di ricerche storiche, archivistiche e genealogiche, riguardanti tanto
l’area trentino-tirolese quanto quella finitima dell’altopiano cimbro di Asiago, dove è curatore del MECEF – Museo Etnografico della Comunità di Forza. Prodotto dei suoi interessi è un discreto numero di pubblicazioni e di mostre di carattere locale.

ROBERTA BONAZZA
ha svolto un lavoro culturale attraverso la ricerca e l’approfondimento che ogni singolo progetto richiede, promuove lo sviluppo e il rafforzamento del “bene culturale” nelle sue multiple sfaccettature. La trasversalità del suo operato, lavorando con diverse figure e enti, permette l’incontro e la collaborazione nell’ambito della programmazione culturale. Il coordinamento svolto presso la Casa degli Artisti, richiede capacità trasversali nel saper portare avanti lo spirito di una realtà che basa la propria identità sulla pluralità delle arti. Ha partecipato a numerosi progetti espositivi e collaborato, in qualità di co-sceneggiatrice o co-produttrice, a diversi documentari e audiovisivi su artisti, quali Segantini, Ischia e Vallorz. Ha al suo attivo pubblicazioni di cataloghi di mostre e vari articoli apparsi su riviste e monografie. Il suo contributo all’Accademia, come promotrice di eventi relativi ai nostri patrimoni artistici, potrebbe essere rilevante.


DONATELLA MARTINELLI
formatasi come filologa alla scuola pavese di Donatella, è studiosa di grande valore sia sul piano dell’ecdotica che su quello della critica letteraria. Nell’ultimo ventennio ha collaborato attivamente a diverse iniziative dell’Accademia degli Agiati, contribuendo alla buona riuscita di diversi convegni (Niccolò Tommaseo dagli anni giovanili al “secondo esilio”, 2004; Alle origini del giornalismo moderno: Niccolò Tommaseo tra professione e missione, 2004; Tommaseo poeta e la poesia di medio Ottocento, 2016; Pensare gli italiani. 1849-1890, 2021); un suo saggio su Manzoni e Rosmini e in corso di pubblicazione nel volume 2022-2023 degli Atti accademici.
Pur avendo affrontato varie questioni e momenti della storia letteraria italiana, i suoi interessi si concentrano prevalentemente sui letterati dell’Ottocento (in particolare Foscolo, Manzoni, Tommaseo) e del Novecento (D’Annunzio e Gadda). Pregevoli le sue edizioni di opere di Foscolo, Tommaseo, D’Annunzio. Nel 2013 è uscita una sua notevole edizione critica della Ventisettana dei Promessi sposi. Vicedirettrice del CRIF (Centro di Ricerca Interuniversitario Foscolo) e Presidente del Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Foscolo, fa parte del Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario foscoliano, oltre che del Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Vincenzo Monti.


MICHAELA OBERHUBER
è una storica che si occupa di età antica e di storia della storiografia. Da dieci anni è direttrice di “Geschichte und Region/Storia e regione”, rivista scientifica collocata dall’ANVUR in classe A per l’area disciplinare 11 (scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche) e indicizzata dalla banca dati internazionale Scopus. I suoi interessi di ricerca riguardano soprattutto la storia della storiografia nell’area alpina, con particolare attenzione alla ricezione dell’antichità in età moderna. È stata tutor e assistente all’Institut für Alte Geschichte dell’Università di Innsbruck e collaboratrice scientifica di storia antica alla Philipps Universität di Marburg. Ha collaborato a diversi progetti dell’archivio provinciale di Bolzano e del Museo archeologico della stessa città. Si ritiene che potrebbe essere particolarmente significativo alle attività dell’Accademia, visti alcuni dei suoi principali interessi di ricerca, legati soprattutto allo studio della figura di Bianca Laura Saibante, sulla quale durante il convegno di settembre dedicato alla co-fondatrice, ha presentato una relazione dal titolo: Una, nessuna, centomila, per una storia della memoria di B.L. Saibante.

 

MICHEL PAOLI
è un italianista, studioso del Rinascimento italiano. I suoi lavori, di rilievo internazionale, si sono focalizzati sulle figure e le opere di Leon Battista Alberti e Ludovico Ariosto. Organizzatore di convegni e di incontri internazionali, fa parte anche del comitato scientifico del Centro studi sul classicismo di Prato.
Accanto a questa sua specifica attività di studio e ricerca, Paoli coltiva ance una passione per la storia del Trentino e dei Trentini nel contesto della Prima guerra mondiale. Questa sua attenzione proviene dalle origini trentine (è figlio di un Paoli di Denno emigrato in Francia) e della memoria famigliare conservata nelle lettere e nei diari che Paoli ha analizzato, studiato e pubblicato con pietas e perizia filologica.


SARA TROIANI
Si può affermare che è un’esperta della biografia e dell’opera di Ettore Romagnoli a livello europeo e in più occasioni ha collaborato alle iniziative dell’Accademia degli Agiati. Ha offerto il suo contributo al convegno Romagnoli del 2019, organizzato dall’Accademia degli Agiati, ‘Ritmo, parole e musica: Ettore romagnoli traduttore dei poeti’, con una relazione dal titolo: Tra esegesi e regia: le traduzioni di E. Romagnoli per il teatro antico. Nel Mese di marzo del 2020 ha
partecipato ad una iniziativa del Centro Interuniversitario di Ricerca e studi sulla tradizione in collaborazione con la Biblioteca civica di Rovereto presentando una relazione dal titolo. L’Archivio Romagnoli e la ricostruzione degli Spettacoli teatrali. I suoi interessi di ricerca riguardano la musica greca antica, il nuovo ditirambo e la ricezione del dramma greco dall’antichità all’età contemporanea. Ha collaborato dal 2014 con il laboratorio ‘Dionysos’- archivio digitale del teatro antico di Trento- ed è stata Academic Visitor presso l’Archiv of Performances of Greek and Roman Drama di Oxford. Negli ultimi tre anni Assegnista di ricerca presso l’Università di Coimbra.
Sta curando gli atti del convegno 2021 ‘Ettore Romagnoli e la rinascita del teatro greco nel Novecento’, pubblicati dall’Accademia degli Agiati. Sua la relazione presentata durante il convegno dal titolo: Una Grecia «romantica e barbara, disordinata e colorata»: il contributo dell’arte antica ai costumi teatrali nelle rappresentazioni classiche di Ettore Romagnoli.


ANDREA ZANOTTI
Si è laureato in giurisprudenza, con una tesi di diritto canonico, il 19 marzo 1981, con la valutazione di 110, la lode e la dignità di stampa. Ha quindi pubblicato la tesi come prima monografia con i tipi della casa ed. Giuffrè, cui sono susseguite numerose altre pubblicazioni indicate nel curriculum. Divenuto giovanissimo professore ordinario di diritto canonico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, ha partecipato attivamente alla vita dell’Ateneo, in particolare nel comparto museale dell’ “Alma Mater Studiorum”. Sempre in campo accademico, ha esercitato l’insegnamento anche nel corso di “Diritto Musulmano e dei Paesi Islamici” ed ha istituito il corso
denominato “Analisi comparata dei diritti a base religiosa” che è stato affidato alla sua titolarità. Ha svolto e svolge attività anche nella società civile. A livello nazionale e internazionale ha prestato la sua opera in diversi gruppi di ricerca, in particolare ha coordinato il gruppo di lavoro nominato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri presso il Comitato Nazionale per la biosicurezza e le biotecnologie.
È stato Presidente dell’ “Istituto Trentino di Cultura” e ne ha curato la trasformazione in “Fondazione Bruno Kessler” assumendone la presidenza. Attualmente è presidente della prestigiosa “Fondazione Golinelli” di Bologna e nel ricordo delle sue radici trentine del “Coro della Sosat”.

 

HELMUT ZEDELMAIER
è uno storico tedesco ed è uno dei maggiori esperti di storia dell’erudizione in età moderna con ampie competenze nella storia della scienza, della cultura e dell’organizzazione del sapere. È inoltre attento commentatore dell’evoluzione della storiografia contemporanea. La sua discussione nel 2010 dell’interpretazione dell’illuminismo proposta da Jonathan Israel ne è eloquente testimonianza. La sua carriera accademica è stata lunga e intensa, in diverse sedi della Germania. È autore prolifico di monografie e saggi specialistici che hanno avuto circolazione internazionale. È organizzatore di iniziative scientifiche di rilievo internazionale che l’hanno messo in contatto anche con l’Accademia roveretana degli Agiati. L’attività scientifica dell’Accademia sarebbe di molto avvantaggiata dall’avere tra i suoi soci Helmut Zedelmaier con la sua rete di rapporti accademici che spaziano dalla Germania all’Italia e all’Europa in generale sino agli Stati Uniti e il suo riconosciuto prestigio. Helmut Zedelmaier è studioso scrupolosissimo e attento al dettaglio quanto capace di vedere connessioni e sviluppi attraverso il tempo lungo della storia intellettuale, nonché dotato della rara qualità dell’ironia e del senso delle proporzioni.
Conosco Helmut Zedelmaier dall’estate del 1985 e ho potuto constatare queste sue qualità intellettuali e umane in ripetute occasioni. Accogliere Helmut Zedelmaier tra i soci dell’Accademia roveretana degli Agiati sarebbe il giusto riconoscimento per una carriera di studioso di eccezionale capacità e un motivo di vanto per l’Accademia stessa.

 

 
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