Antonio Rosmini e l'Accademia Roveretana degli Agiati
di M. FARINA
Morcelliana, Brescia 2000
I rapporti tra Antonio Rosmini e l'Accademia degli Agiati di Rovereto sono qui analizzati in tre diversi momenti: dall'iscrizione dell'appena sedicenne Rosmini alla sua morte (1813-1855); il periodo che giunge fino alla celebrazione del cinquantenario della sua scomparsa (1855-1905) e l'influenza culturale del filosofo roveretano nel XX secolo. E' la ricostruzione di un sodalizio culturale forte, fatto di confronti, scambi, difese ed esortazioni che ha il merito di riconsegnare alla storia contemporanea un'immagine più viva dell'autore Delle cinque piaghe della santa chiesa.
Presentazione
pag. 7
CAPITOLO PRIMO
Rovereto, città «aperta»
pag.9
CAPITOLO SECONDO
Il primo periodo (1813-1855): dall'iscrizione all'Accademia alla morte di Antonio Rosmini
pag. 15
1. Un socio adolescente, 15 – 2. Da Rovereto , a Milano , a Trento: l'allargamento degli orizzonti e le prime realizzazioni, 24 – 3. Gli anni dello studio e dell'azione: tra spiritualità e politica, 33
CAPITOLO TERZO
Il periodo (1885-1905): dalla morte di Antonio Rosmini alla celebrazione del suo cinquantenario
pag.49
1. Gli anni dello smarrimento e del ricordo, 49 – 2. Rosmini, presidente onorario perpetuo dell'Accademia degli Agiati, 62 – 3. Le celebrazioni del primo centenario della nascita di Antonio Rosmini, 72
CAPITOLO QUARTO
L'Accademia degli Agiati e Antonio Rosmini nel sec. XX: 1905 - 2000
pag. 85
1. I tempi nuovi e propizi, 85 – 2. Dalla «redenzione» nazionale al Fascismo, 94 – 3. La rinascita degli studi e la «riabilitazione» di Antonio Rosmini, 109 – 4. Passaggio di consegne, 123
CAPITOLO QUINTO
Osservazioni in margine
pag. 131
Bibliografia
pag. 139
Indice dei nomi
pag. 149